"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

lunedì 1 luglio 2013

Desideri, speranze, responsabilità

di
Francesco Zanotti


Credo che tutti convengano che le attuali teorie di management prescindano quasi interamente dai risultati ottenuti nelle diverse scienze umane e naturali. Costituiscono una specializzazione a parte.
Infatti, per quanto riguarda le scienze naturali si sente qualche accenno ai neuroni specchio. Ma più come curiosità o come speranza di trovare un qualche nuovo escamotage gestionale. Per quanto riguarda le scienze umane credo che vi siano solo richiami di quella psicologia che Michele Di Francesco e Giulia Piredda definiscono “psicologia del senso comune” (La mente estesa pag. 38).
Credo vi sia stata anche una sorta di regressione rispetto al passato perché ad esempio il pensiero di Pagliarani e della sua scuola non viene citato spesso.

Ora, le scienze naturali ed umane hanno certamente qualcosa da dire a riguardo alla identità degli esseri umani, al loro stare insieme nelle organizzazioni, alle relazioni tra queste organizzazioni con l’ambiente che le circonda.
Hanno qualcosa da dire perché forniscono contributi essenziali. Solo per fare qualche esempio, alla scoperta dell’identità profonda degli uomini contribuiscono certamente le neuroscienze e le diverse tipologie di psicologie. Contribuisce la teoria quantistica dei campi perché fornisce preziose indicazioni per studiare le relazioni del cervello con l’ambiente esterno … Contribuiscono certamente anche la filosofia, la psicosociologia, la sociologia, l’antropologia etc. ovviamente qui non posso dare una descrizione dei diversi contributi. Da ultimo contribuiscono le scuole organizzative più importanti. Per citare un libro italiano: L’organizzazione: concetti e metodi a cura di Tommaso M. Fabbri.

Mi si dirà che, anche se il management non si avvale dei contributi di tutte queste conoscenze, è ugualmente un’area di conoscenza dove stanno fiorendo innovazioni. Lo so! Ma se date una occhiata da vicino a queste innovazioni scoprirete che esse sono, spesso inconsciamente, una applicazione parziale di qualcuna delle scoperte che sono state fatte in qualche scienza umana e naturale.

Ora, se si ritiene che l’attuale teoria manageriale sia completa e coerente, sia efficace e non abbia bisogno di miglioramenti, allora tutto quello che sto per dire è inutile. Ma a me non sembra proprio che così sia. Credo che l’esperienza di tutti sia sempre più messaggera di disagi profondi e risultati calanti. Se qualcuno volesse andare al di là della propria esperienze dovrebbe leggere i libri di Quaglino e Morelli per fare il punto sul disagio organizzativo e sulle insufficienze teoriche del management attuale.

Allora quello che propongo è di fare due più due …con desiderio, speranza e responsabilità.
Innanzitutto propongo di condividere i risultati dei nostri progetti di ricerca. In un modo molto semplice: stiamo organizzando pomeriggi dal titolo comune: Se ti punge vaghezza.
Se ti punge vaghezza, cioè se desideri (ecco il desiderio) ascoltare quale contributo danno le diverse scienze umane a naturale al governo strategico ed organizzativo soprattutto delle grandi imprese vieni ai nostri incontri. Ovviamente gratuiti.
Chi desiderasse parteciparvi ci contatti.

Ci aspettiamo insieme al desiderio di conoscere la speranza e la responsabilità di trovare nuove vie attraverso nuove conoscenze.


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