"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
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domenica 15 settembre 2013

Gestire grane o costruire sviluppo?

di
Francesco Zanotti


Credo che molti manager stiano percependo sulla pelle l’aumento delle “grane”.
Le possibili interpretazioni di questo fenomeno sono due. Scelga il lettore quale preferisce.

La prima. Le “grane” nascono da due “minacce”. La crisi esterna sta generando la perdita della capacità di produrre cassa delle imprese. Il tentativo di recuperare passa dallo stressare le persone (lavorare di più e prendere meno). Ma le persone cercano di “resistere” e, quindi, le grane aumentano.
Se si sceglie questa interpretazione, forse, si gratifica l’io di qualche manager a vocazione prometeica o con il gusto di “portare pace”. Lo si tranquillizza perché non deve imparare nulla di nuovo. Ma solo fino a che non suona il campanello (che purtroppo molti manager stanno sentendo) del “tutti a casa”: l’impresa scompare sotterrata da crisi esterne ed interne.

La seconda. Le minacce sono solo la causa del rifiuto di opportunità. La crisi esterna è il segnale che i prodotti e servizi attuali sono invecchiati, interessano sempre meno ed emerge antropologicamente la voglia di un nuovo sistema di prodotti e servizi. Le imprese hanno difficoltà ad immaginarli e perdono, conseguentemente, la loro capacità di generare cassa. Se, per tentare di controbattere questo fenomeno, i manager stressano le persone (che avrebbero, invece, una gran voglia di partecipare a progettare nuovi prodotti e servizi) allora auto generano le grane che poi dovranno risolvere.
Se può interessare, tutte le scienze naturali ed umane suggeriscono la seconda interpretazione. E ragionandoci su, si scopre che suggeriscono anche cosa deve fare, di diverso dal manager che gestisce grane, il manager che vuole costruire sviluppo. Invece di stressare efficienza deve stimolare e sintetizzare progettualità. In questo secondo caso dare un’occhiatina a cosa dicono le scienze naturali ed umane diventa importante.

Di fronte a queste due interpretazioni, poi … decida il manager. Se continuare a considerare le grane come occasione di identità e di difesa verso la conoscenza.

Oppure rischiare la via della conoscenza che, tra l’altro, viene incontro anche ai suoi certamente vivissimi desideri di una nuova profondità della vita e della professione. Il Poeta avrebbe , forse, scritto: “assunti non foste a gestire grane, ma per seguire la virtù dello sviluppo attraverso la via della conoscenza”.

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