"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

martedì 20 maggio 2014

Aspettando il 28 maggio. “Surprise Management” o studio alto e profondo?

di
Francesco Zanotti
Igor Ansoff, forse il padre di quella disciplina che si chiama strategia d’impresa fa un ragionamento semplicissimo, ma errato.
Dice: poiché il mondo è diventato sempre più imprevedibile, non è possibile pianificare, ma è necessario saper reagire all'imprevisto. Poiché l’imprevisto arriva, appunto, all'improvviso, allora bisogna imparare a reagire velocissimamente a questo imprevisto. E chiama questa abilità “Surprise management”.
I manager si stanno sempre più qualificando come esperti di Surprise Management, anche se forse non conoscono il pensiero di Ansoff. E stanno dicendosi che ogni conoscenza è inutile (è inutile studiare) perché occorre avere questa capacità magica di individuare i guai il più presto possibile e saper surfeggiare sulla realtà perché ci si ponga rimedio.
Questo ragionamento contiene una serie di errori fatali per il nostro sviluppo.
Partiamo dai guai. Ecco avete mai notato che le sorprese sono sempre e solo guai? Nel grande: una grande sorpresa è stata la crisi. Nel piccolo: sorprese sono i “casini” che emergono nell'organizzazione.
Allora, delle due l’una: o il mondo è in mano a qualche coalizione di dei minori che ce l’hanno con i manager e li sommergono di guai, oppure … Parentesi: amici, chi si sente di dire che la sua professionalità di “gestire i casini” è preziosa solo in un mondo governato da una congrega malvagia di dei minori?
Oppure ... Oppure è il nostro attuale modo di “maneggiare” che crea le condizioni per cui emergano casini improvvisi.
Non credendo nelle congreghe di dei minori e osservando che nessuna delle conoscenze necessarie per comprendere i processi di sviluppo personale e sociale vengono usate, propenderei per la seconda soluzione. Cari, manager siamo come primitivi elettricisti che cercano di aggiustare il televisore (un delicata organizzazione) a martellate (con i miti insensati della leadership et similia).
Per uscire da questo equivoco di guai inconsapevolmente auto creati che fungono da protesi di identità, occorre fare una cosa semplicissima: cominciare a studiare tutte quelle conoscenze che riguardano l’uomo e l’organizzazione. So che mi risponderete che è impossibile perché siete impegnati. Ma la mia contro risposta è: l’imparare le conoscenze sull'uomo e sulle organizzazioni sarà quello che vi permetterà di eliminare d’incanto il sorgere dei guai. E vi permetterà di costruire organizzazioni positive orientare al continuo sviluppo dell’uomo e dei risultati.
Davvero proprio non volete neanche dare neanche una occhiata alle conoscenze che riguardano l’uomo e l’organizzazione?


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