"Non è la mente l'origine dell'uomo, sono le passioni che originano tutto, anche il pensiero. E' il sentimento il seme dell'uomo, sono l'amore, la passione." (M. Tobino)
E' "vero" tutto ciò che ci piace e che decidiamo insieme agli altri che sia vero

domenica 14 febbraio 2016

Leggendo Luhmann: obiettivi e mezzi impossibili da collegare

di
Francesco Zanotti

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Si definiscono gli obiettivi e poi si cercano i mezzi migliori per raggiungerli. Guidati dalla razionalità di causa ed effetto.
Tutti d’accordo vero?
Invece …
Va beh innanzitutto, è diffusa la conoscenza/consapevolezza della razionalità limitata che impedisce il trovare una razionalità ideale. Il rapporto mezzi fini, cioè causa ed effetto è razionale .. solo pressappoco. E già questo dovrebbe insospettire.
Ma Luhmann dice di più. Dice che la scelta degli obiettivi è determinata da ragioni “interne” al gruppo che compie questa scelta. Tecnicamente: è un by-product dell’autopoiesi di questo gruppo.
E la scelta degli obiettivi ... idem come sopra. E’ guidata dall’autopoiesi interna del gruppo che compie questa scelta. E’ un by-product dell’autopoiesi di quest’altro gruppo.
Il rapporto tra questi due by-product? Del tutto casuale. A caso, non a causa.
(Niklas Luhmann. Organizzazione e decisione. Bruno Mondadori 2005 pag. 17-20)
Ora, però, il sospetto diventa più forte: ma perché si fa finta che la scelta dei fini e dei mezzi sia guidata da una razionalità infallibile? Forse perché conviene a chi fa questa scelta?
Speriamo di no! Speriamo che si continui nella retorica mezzi fini in buona fede.

Che fare in alternativa? Se davvero un manager credesse nella competizione dovrebbe cercare questa alternativa per piantarla di gestire attraverso falsi miti e dovrebbe tenersela stretta senza rivelarla ai concorrenti. E dovrebbe temere che i concorrenti la scoprano per primi.

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